Manutenzione arredo camper
L’arredo di un camper di una roulotte, o di un camper puro, non richiede particolari cure costanti e periodiche, eccettuata una normale pulizia, ma può essere oggetto di numerosi interventi di manutenzione. Alcuni di questi sono di lieve entità, altri più complessi e costosi.
In questo fai da te vi proponiamo alcuni esempi di manutenzione “straordinaria” da effettuare sul vostro camper per togliere i segni dell’usura o per rimediare a piccoli danni accidentali.
Partiamo ad esempio dai classici sistemi di chiusura a pulsante (push-lock), utilizzati per pensili, armadi e porte dei vani toilette: non è raro che si guastino, con la conseguenza che non è più possibile aprire e chiudere le ante. Ebbene non c’è molto da fare: se i push-lock sono rotti si cambiano, visto anche il costo modesto e la facilità di sostituzione. Basta svitare le due viti di tenuta, estrarre i push –lock dalla sede e sostituirli con un nuovo elemento (foto 1 e 2).
In alcuni casi però occorre registrare il sistema di chiusura e quindi basta spostare avanti e indietro l’asola dove si infila la lama di chiusura. Altri elementi che si possono rompere e che si cambiano con facilità sono i braccetti dei pensili, che tengono alzato lo sportello una volta aperto. Possono essere di vario tipo, ad esempio con cerniera e meccanismo di sollevamento, oppure con ammortizzatori a molla. La sostituzione è semplice, basta estrarre alcune viti che fissano il braccetto al pensile, per poi inserire il novo elemento avvitandolo (foto 3). Anche in questo caso il costo è modesto.
Vale lo stesso discorso per le cerniere della cassapanca, fissate da quattro viti (foto 4).
Sulle ante di armadi e pensili, invece, possiamo solo intervenire stringendo le viti delle cerniere nel caso si allentassero. Anche per i cassetti non c’è molto da fare, a meno che si rompa la guida di scorrimento o il fermo di chiusura: in tal caso si cambia l’elemento interessato.
Per il tavolo è possibile ingrassare periodicamente i fermi di aggancio o cambiare il supporto di plastica a parete nel caso si rompa (foto 5 e 6). In quest’ultimo caso si deve fare attenzione alla lunghezza delle viti, che non devono superare lo spessore del pannello.
Molto più complesso riparare un danno sulla superficie del tavolo, come può essere un foro dovuto alla caduta, dal pensile sovrastante, o di un oggetto piuttosto pesante. Un’operazione non certo complessa, alla portata di un normale hobbista, è il ripristino dell’estetica di un armadietto rotto o graffiato. Se il danno è di notevole entità non resta che sostituire l’anta e dunque rivolgersi ad un concessionario. Se invece il danno è di lieve entità, un graffio o una piccola incisione sulla superficie possiamo chiudere la parte incavata grazie ad una particolare cera per mobilieri (foto 7), reperibile presso alcuni ferramenta piuttosto forniti.
Il blocco cucina può essere oggetto di numerosi interventi di manutenzione, che si possono considerare del tutto straordinari dato che non capitano spesso. Alcuni di questi possono essere compiuti anche da soli. Citiamo ad esempio la rottura del coperchio a vetro che chiude i fornelli o il lavello: per la sostituzione basta svitare alcune viti e inserire il nuovo elemento. Più frequente la sostituzione del coperchio di legno del lavello, che con il tempo si imbarca a causa dell’acqua lasciata nel lavandino. Se il lavello in acciaio inox presenta graffi antiestetici si può riportare nelle condizioni iniziali o quasi agendo con una pasta abrasiva da carrozzeria, stesa con un panno (foto 8).
Nel caso si rompa o si scheggi un lavello smaltato si può cercare di stuccarlo oppure occorre cambiarlo totalmente. Non di rado si anneriscono gli elementi in legno o laminato posti nelle vicinanze dei fornelli, poichè le fiamme tenute troppo alte debordano. In questo caso non c’è poi molto da fare: o ci si tiene il blocco annerito o si cambia l’elemento. Naturalmente è meglio prevenire che curare.
Da ultimo vediamo quali sono gli interventi di manutenzione straordinaria relativi al vano toilette. Qui la maggior parte degli elementi è realizzata in materiale plastico e termoformato, il quale con il tempo tende a ingiallire e non ritorna bianco nemmeno con l’uso di pasta abrasiva… Se poi un armadietto, o il lavello, si dovesse rompere è molto difficile la riparazione faiate: più saggio chieder ad una officina specializzata di procedere alla sostituzione sperando che l’elemento sia ancora disponibile nel catalogo ricambi del costruttore. Se il pezzo spaccato è di vitale importanza, e non è più in commercio, si può cercare di ripararlo con il kit di riparazione per vetroresina. E’ un lavoro che richiede pazienza e competenza: occorre smontare l’intero piatto doccia e chiudere i fori con strati alterni di resina e fogli di fibra di vetro. Una volta che il tutto è asciugato a dovere si può rimontare.
Molto più semplice ma decisamente utile il ripristino delle varie sigillature presenti nel vano toilette. E’ un lavoro che andrebbe fatto periodicamente ogni tre o quattro anni, per veder la garanzia che l’acqua non si infiltri nella parete retrostante gli elementi in plastica, intaccando i pannelli parete. Basta asportare il vecchio sigillante, applicare due strisce guida di nastro, stendere il sigillante poliuretanico con l’apposita pistola ed appiattire con un dito leggermente inumidito (foto 9). L’intera operazione può richiedere fino ad un’ora di tempo.
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