Manutenzione impianto elettrico
A proposito di impianto elettrico, un intervento di manutenzione semplice e fondamentale alla portata di chiunque, riguarda il controllo di tutti i contatti posti all’esterno dell’abitacolo.
Negli ultimi anni la tendenza è stata quella di inserire una batteria di servizio e varie componenti dell’impianto elettrico al di fuori della cellula o della cabina. Su molti veicoli, specie quelli più datati, la batteria ausiliaria è posta nel vano motore e risulta soggetta all’aggressione degli agenti atmosferici e all’umidità. Sempre nel vano motore, oppure in altri vani esterni all’abitacolo, sono raggruppati alcuni contatti e fusibili di protezione.
E’ quindi buona cosa procedere periodicamente, circa ogni 2 anni, ad un controllo di tutte quelle componenti elettriche esterne al vano abitativo: è un intervento semplice, che non richiede particolari conoscenze tecniche e comporta un dispendio di tempo limitato.
Partiamo dalla batteria: nel vano motore troviamo sempre la batteria originaria dello chassis (Fiat, Ford, Mercedes, etc,…) ma a volte anche la batteria di servizio (foto 1).
Per entrambe è conveniente procedere ad una pulizia dall’ossido: dopo aver sganciato i morsetti (foto 2) si sfregano i poli con della carta vetrata o con una spazzola di ferro (foto 3).
E’ utile, inoltre, spalmare sui morsetti un po’ di grasso così da evitare l’ossidazione e la corrosione, quest’ultime, infatti, possono causare un passaggio difficoltoso della corrente elettrica (foto 4).
La batteria se è del tipo di avviamento, come accade nella maggior parte dei casi, dunque, non a tenuta stagna, può essere oggetto di verifica per quanto riguarda il livello dell’acqua e dell’acido. Si aprono i tappi con cautela, e facendo attenzione che la batteria non sia in ebollizione, si controlla il livello, provvedendo ad un riabbocco con acqua distillata.
Passando ai fusibili, la prima cosa da fare è capire dove sono collocati: non sempre infatti sono raggruppati in maniera ordinata. Almeno ogni due anni è doveroso staccare tutti i fusibili dalla loro sede (foto 5) e sostituire quelli ossidati con un modello di analogo amperaggio.
L’ossidazione è evidente perché sulle lame o altre parti metalliche dei fusibili è visibile una particolare patina grigio-verde. Prima di inserire un nuovo fusibile spruzziamo nel suo alloggiamento un po di prodotto diossidante (foto 6).
Ricordiamoci che esistono fusibili di varie forme (foto 7), non solo quelli classici dalla testa colorata.
Lo stesso procedimento viene eseguito sui relè e sugli altri componenti simili (foto 8, 9 e 10).
Ricordiamo che un fusibile (o una qualsiasi altra componente elettrica ossidata) ossidato ha un’anomala conduzione della corrente e potrebbe tradursi in malfunzionamento di alcune componenti interne. Per verificare che tutto vada bene oltre ad un iniziale esame visivo è possibile utilizzare un tester. Con questo strumento potremo verificare la regolare conduzione di un cavo elettrico, piuttosto che l’assorbimento delle varie utenze a bordo. Occorre naturalmente un minimo di esperienza nell’uso.
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